Fistole perianali: tra laser e nuove tecnologie, come cambia il trattamento?

La sempre maggior diffusione della tecnologia laser e delle fibre ottiche in medicina ha portato ad un’evoluzione di molti interventi chirurgici, permettendo di curare diverse patologie in modo sempre meno invasivo ma egualmente efficace.

 

Per quanto riguarda la patologia delle fistole perianali, ad esempio, dagli interventi chirurgici tradizionali negli ultimi anni si è passati ad interventi meno invasivi, videoassistiti come la VAAFT (Video Assisted Anal Fistula Treatment).

 

Il trattamento chirurgico tradizionale, infatti, prevede ampi tagli con asportazione completa o parziale della fistola perianale e successivi lunghi periodi di medicazioni per permettere la guarigione delle ferite, anche lasciando in sede fili e setoni di drenaggio e trazione.

 

La nuova tecnologia VAAFT, invece, permette l’esecuzione di incisioni di dimensioni ridotte sfruttando piccole sonde dotate di minuscole telecamere che possono insinuarsi all’interno dei tramiti fistolosi, seguendone il tragitto dall’interno e coagulandone le pareti, in maniera da cicatrizzare la fistola.

I benefici di questa metodica, inoltre, non si limitano al vantaggio della minor incisione chirurgica. Prevedono anche un maggior rispetto delle strutture sfinteriche, ovvero dei muscoli responsabili della continenza fecale, diminuendo il rischio di complicanze postoperatorie come l’incontinenza fecale.

 

L’introduzione della tecnologia laser in questo campo, inoltre, risulta particolarmente utile in quanto si sostituisce come fonte energetica. I tradizionali bisturi elettrici sfruttano il calore prodotto da una sorgente elettrica per “bruciare” le pareti della fistola e ne causano la cicatrizzazione. Possono tuttavia diffondere il calore anche alle strutture circostanti, come i muscoli sfinterici, per esempio.

La tecnica FiLaC (Fistula Laser Closure), invece, sfrutta l’energia prodotta da una sorgente laser tramite un’apposita sonda che deve essere inserita all’interno della fistola.

L’energia che viene così emessa all’interno della fistola, viene assorbita selettivamente dalle molecole di acqua, di cui è particolarmente ricco il tessuto che costituisce le pareti della fistola, distruggendole e ottenendo la chiusura della fistola. Il vantaggio che ne risulta è la diminuzione del rischio di diffusione del calore alle strutture vicine, compresi i muscoli sfinterici.

 

VAAFT e FiLaC, dunque, rispetto alla chirurgia tradizionale per il trattamento delle fistole perianali si prospettano come alternative mininvasive altamente efficaci. Sono in grado di garantire un eccellente risultato: per la cura della patologia, per la qualità di vita del paziente, per la riduzione delle complicanze.