La doccia dopo un intervento chirurgico? È una domanda che mi viene posta ogni volta che opero una persona. Così ho deciso di chiarirvi le idee. Per rispondervi, mi sono documentato ricercando testi specifici sui maggiori motori di ricerca medici. Ho trovato un articolo dal titolo “Early versus delayed post-operative bathing or showering to prevent wound complications” nell’autorevole The Cochrane Library. Ritengo sia utile illustrarvelo.
Molti di noi nel corso della vita possono andare incontro ad interventi chirurgici e trovarsi con ferite cutanee chiuse utilizzando fili di sutura, graffette metalliche, steri-strips o colla adesiva. Le ferite vengono generalmente trattate con adeguate medicazioni sterili.
Ma quando possiamo bagnare la ferita?
“Mi lavo a “pezzi? Faccio la doccia oppure il bagno?”
Secondo l’autorevole revisione della letteratura che vi ho presentato sopra, non esistono linee guida su quando poter bagnare la ferita dopo l’intervento.
Esistono due linee di pensiero:
1. Il bagno precoce (entro le 48 ore) incoraggia la mobilizzazione del paziente, utile dopo molti interventi, ma potrebbe avere effetti collaterali sulla cicatrice (irritazioni, macerazione dei bordi, ritardo di cicatrizzazione ed infezioni);
2. Evitare il bagno e la doccia nei primi giorni postoperatori dovrebbe evitare il contagio della ferita e quindi le infezioni, ma si possono accumulare sudore, detriti cutanei e batteri.
La Cochrane Library ha salvato solamente uno studio clinico tra i tanti pubblicati in letteratura medica in quanto era l’unico che rispettava i criteri di significatività statistica.
Vi era documentata l’analisi condotta su 857 pazienti operati; a 415 di essi è stato chiesto di togliere la medicazione e fare il bagno tra le 12 e le 48 ore dall’intervento, agli altri 442 pazienti è stato chiesto di lasciare in sede la medicazione almeno 48 ore e poi fare il bagno.
Lo studio ha dimostrato che non ci sono differenze statisticamente significative riguardo al tasso di infezione della ferita chirurgica (parametro cardine per la guarigione di ferita).
8,5% la percentuale delle infezioni tra coloro che fanno il bagno prima delle 48 ore e 8,8% la percentuale tra coloro che lo fanno oltre le 48 ore.
Gli autori raccomandano di intraprendere ulteriori studi randomizzati e controllati per dirimere vantaggi e svantaggi del bagno precoce o tardivo in merito alla guarigione delle ferite.
Sulla base della mia esperienza consiglio:
1) Fate la doccia o il bagno appena possibile rispettando almeno le 12 ore dall’intervento (compatibilmente con la mobilizzazione del paziente).
2) Non aspettate di aver tolto i punti di sutura per fare la doccia o il bagno come molti chirughi consigliano. Vincere i luoghi comuni e le vecchie abitudini non è semplice per voi pazienti ma nemmeno per alcuni medici.
3) Talvolta raccomando 1-2 bagni caldi al dì dopo interventi sull’addome. Il caldo rilascia la muscolatura contratta alleviando il dolore.
4) In casi selezionati (es. ferite perineali) eseguite docciature pulsate tiepido-calde più volte al dì. Grazie al getto d’acqua pulsato, sfrutterete sia l’effetto stimolante la vascolarizzazione tissutale sia quello di eliminare i detriti cellulari (fibrina) depositatesi nella ferita.
E godetevi un salutare bagno.